LA VERA NATURA DELLO SHIATSU

I libri di shiatsu forniscono precise descrizioni di condizioni e sintomi che lo shiatsu “può curare”. Ma è prorio vero che lo shiatsu “cura” le condizioni? Ed inoltre, questa visione dello shiatsu consente veramente di accedere al suo vero e pieno potenziale?

Se una persona persegue un cammino che non risuona con la sua vera natura, il suo potenziale di creazione ed espressione è spesso notevolmente diminuito. Lo shiatsu viene spesso praticato in un modo che esprime questa dinamica. Invece di sfruttare appieno la capacità del tatto, unica nel suo genere, tende ad essere approcciato in un quadro specializzato e concettuale. In un modo quindi non allineato alla sua vera natura.

Negli ultimi decenni lo shiatsu ha spesso emulato pratiche come l’agopuntura ed altre tipologie di terapie occidentali allo scopo di ottenere più rispetto dalla comunità medica e dal pubblico in generale.

Però, allo stesso modo in cui una persona, cercando di imitarne un’altra perchè la “ritiene migliore di sè”, snatura la sua vera essenza, questo approccio non solo non ha portato ai risultati sperati, ma non ha permesso allo shiatsu di esprimere la sua migliore capacità: quella di creare dei cambiamenti allo strato più primitivo del sistema d’informazione. Invece di lavorare in modo specializzato per regolare la funzione dei meridiani, degli organi e dei sistemi del corpo, lo shiatsu spesso è più efficace quando va a lavorare a livelli più profondi, primitivi, perseguendo lo scopo di indirizzare e risvegliare l’energia, o ki, del corpo.

Non stiamo facendo chirurgia, agopuntura, lavoro osteopatico o chiropratico. Queste sono terapie molto preziose ed ognuna di esse ha effetti curativi unici. La particolarità dello shiatsu è il tocco, che viene applicato secondo parametri specifici. Ci possiamo quindi chiedere: quali sono i risultati che possiamo ottenere con questa pratica di lavoro sul corpo?

Per accedere al vero potenziale trasformativo dello shiatsu e dello shin tai (una forma di shiatsu che usa i meridiani di Vaso Governatore e Vaso Concezione come mezzo primario di valutazione e trattamento), dobbiamo capire l’origine e la natura del tocco.

Il tocco, e la risposta al tocco stesso, è il più elementare dei sensi posseduti dalla cellula primitiva. Il tocco permette la distinzione tra la cellula e l’ambiente che la contiene, attraverso le informazioni ricevute dalla membrana cellulare. La membrana, infatti, registra i cambiamenti di composizione chimica, di luce, di vibrazione e di pressione a cui è sottoposta.

“Il tocco è un mezzo di ascolto, di benessere e di trasformazione perché è parte fondamentale della natura dell’uomo”

Il tocco contiene le informazioni di tutti gli altri sensi. Pensiamo all’olfatto: le particelle di una sostanza devono “toccare” i neuroni dei recettori olfattivi presenti nella cavità nasale per poter essere rilevate come un odore. Oppure all’emissione di un suono, le onde sonori vibranti che vengono create devono toccare e far vibrare il tamburo dell’orecchio per poter essere ascoltate. Il tocco è quindi un fattore determinante in tutte le esperienze sensoriali, e la pressione è il mezzo attraverso il quale esso viene riconosciuto.

Essendo il tocco il senso primario della cellula primitiva, è anche il mezzo più potente per riuscire a ripristinare la forza vitale della persona. E, poiché il tocco applicato attraverso la pressione è la primaria caratteristica dello shiatsu, questo tipo di trattamento ha l’enorme potenziale di poter raggiungere ed effettuare cambiamenti ai livelli più profondi e primitivi del corpo. Anziché cercare di emulare altre pratiche come l’agopuntura, introducendo una maggiore complessità e concentrandosi su strategie di diagnosi e terapia specializzate, possiamo amplificare le possibilità trasformatrici dello shiatsu e sfruttarne a pieno il suo massimo potenziale recuperandone La sua vera natura. Ripristinare la forza vitale della persona attraverso il tocco.